L'UNIONE EUROPEA A CHI?



La Sicilia è un’isola  abbastanza popolata (oltre cinque milioni)  stenta a farsi riconoscere  e si lascia ingannare, spezzettare tra mille, falsi conflitti di natura economica e politica

E finisce col fornire, da sempre, gli alimenti ai vari tipi di Nord che hanno divorziato dalla propria coscienza. Non parlo di geografia, o non soltanto, ma di posizioni arroccate di privilegio, che si alimentano di subalternità: sociali, politiche ed economiche. Tutto il mondo è attraversato da disparità impressionanti e vergognose e da un “certo grado di falsità incallita, che si chiama coscienza pulita”. Disparità che attraversano come faglie il pianeta, andando dalla condizione del lavoro precarizzato ed escluso dal diritto, nel civilissimo occidente neoliberista, all’instabilità permanente, indotta nelle eterne colonie del globo. La tariffa del 1887 obbliga di fatto, indirettamente, il Mezzogiorno agricolo a comperare dal Nord gli articoli del suo consumo. È una forma attenuata dell’antico regime coloniale, per uscire dal quale basta pure, ma occorre, una forma attenuata di lotta per la propria indipendenza: la lotta politica. […] Sono trascorsi  QUINDICI anni, durante i quali noi abbiamo vendute a vil prezzo le nostre derrate, concorrendo al buon mercato della vita del Nord, ed abbiamo comperati ad alto prezzo i manufatti protetti, concorrendo a rincarare la vita nel Mezzogiorno”. L’Italia è un biscottone a bagno in mezzo al Mediterraneo, che ha ricevuto la civiltà attraverso il mare. Le popolazioni che ci hanno attraversato, ci hanno costituito. Noi siamo questa storia, la storia del Mediterraneo, dei popoli del Mediterraneo che si sono mischiati con noi. Questa è la nostra identità. Ora è tempo di mettere intorno a quest’Isola una rete di protezione, o un preservativo”. W la Sicilia Indipendente…

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